I leoni di Sicilia e Almarina

27.09.2021

"I Leoni di Sicilia" di Stefania Auci e "Almarina" di Valeria Parrella sono i titoli suggeriti per questo mese. Entrambe le scrittrici con la loro opera danno voce a qualcosa che spesso non trova lo spazio adeguato sui libri di Storia e nelle vicende umane.

Il primo, è un romanzo storico pubblicato nel 2019 dalla Editrice Nord e racconta le vicende e i fasti della famiglia dei Florio, di origine calabrese, protagonista di un'epoca d'oro dello sviluppo economico della Sicilia: armatori, imprenditori del vino (sono loro quelli del Marsala), della conservazione del pesce (inventarono il metodo ancora in uso oggi), della ceramica, del turismo. Amici di re e regine, protagonisti dell'alta società tra Ottocento e prima metà del Novecento, sono tuttavia scomparsi dalla memoria collettiva.L'Autrice ne racconta le avventure umane intrecciate inestricabilmente con la storia tumultuosa vissuta dalla Sicilia dall'epoca della Restaurazione post-napoleonica a partire dai moti del 1818 fino allo sbarco dei Mille di Garibaldi. La narrazione scorrevole e avvincente ci accompagna in un viaggio nel tempo, in una Palermo ottocentesca di cui possiamo quasi percepire l'atmosfera grazie alle descrizioni di luoghi e personaggi che impreziosiscono il racconto senza mai appaesantirlo. A questa immersione contribuiscono anche pezzi di dialogo in dialetto, che rendono la lettura ancora più vivida e immersiva.

Il secondo, "Almarina", pubblicato da Einaudi nel 2019, racconta di una professoressa di matematica che insegna nel carcere minorile di Nisida, un luogo pieno di contraddizioni dove si lotta, giornalmente per offrire un'altra possibilità. La sua nuova allieva, Almarina è scappata da una vita di abusi e percosse, oltre a essere stata costretta a separarsi dal fratello. Dal loro incontro nasceina storia di coraggio, e di affinità elettiva, quella dell'evoluzione delle loro vite, del loro rapporto.

Tutto il tuo destino, la tua vita, come saranno i giorni e quante forze avrai è opinabile, dell'opinione di un altro, della forma che la cosa avrà assunto nella sua testa, delle variabili che non hai saputo spiegare o che la procedura non permetteva di esplicitare. [...] Perché ci vuole un sacco di tempo, o una poesia perfetta, per dire davvero le cose come stanno.

E questo libro, come una poesia perfetta ce lo racconta.