Perchè il colibrì

27.09.2021

perché esiste una bellissima leggenda Maya che racconta di quando gli dei, finito di creare ogni singolo animale con un compito specifico da svolgere sulla terra, si resero conto che mancava un lavoro molto importante: serviva un messaggero per trasportare i loro pensieri e desideri da un luogo ad un altro. Ma non c'era più materiale per creare un nuovo animale. Così gli dei, creatori del possibile e dell'impossibile, decisero di fare qualcosa di più speciale. Presero una pietra di giada e scolpirono una freccia, che simboleggia il viaggio. Trascorsi un paio di giorni, soffiarono così forte che la freccia volò attraversò i cieli fino a diventare un bellissimo uccello multicolore. Così nacque x ts'unu'um, vale a dire il colibrì. Le sue piume erano così fragili e leggere che il colibrì poteva avvicinare i fiori più delicati senza muovere un solo petalo, brillando al sole come gocce di pioggia. Il colibrì iniziò a trasportare pensieri e desideri, senza che gli uomini se ne rendessero conto. Ma a un certo punto questi iniziarono a catturare il bellissimo uccello, ammaliati dalla bellezze delle sue piume. Gli Dei si arrabbiarono e dissero: 'Se qualcuno oserà prendere ancora un colibrì, verrà punito con la morte'. Questa è una delle spiegazioni mistiche al fatto che è praticamente impossibile catturare un colibrì... Perché gli Dei lo proteggono. Così, la leggenda Maya narra che quando si vede un colibrì qualcuno da lontano manda auguri e amore;

Perché in un'antica leggenda africana si legge che nella foresta dei grandi alberi un giorno scoppiò un incendio che si espanse verso il cielo e tutt'intorno. Gli animali fuggirono verso la cima della montagna innevata fatta eccezione per il colibrì che invece si diresse verso il lago. Raggiunta l'acqua, il colibrì iniziò a riempire il becco andando avanti e indietro, dal fiume all'incendio, per poi raggiungere nuovamente il lago e tornare indietro con altra acqua. Pur essendo così piccolo e apparentemente indifeso, il colibrì dimostrò un grande coraggio ma il leone, re della foresta, gli domandò: "Che pensi di fare con una goccia d'acqua?". Il colibrì rispose: "Sono la goccia d'acqua che porto in dono". Il leone rispose che non sarebbe mai riuscito a spegnere l'incendio con quella quantità minima di acqua ma il colibrì replicò: "Forse, ma faccio la mia parte";

e poi ancora perchè:

è dotato di stupendi colori iridescenti: un grande maestro della zoologia, Audubon, lo ha comparato a "frammenti di arcobaleno";

le antiche civiltà americane lo consideravano la reincarnazione di valorosi guerrieri caduti in battaglia e la rappresentazione in terra del dio Sole;

in natura ne esistono 334 specie;

funge da veicolo naturale per l'impollinazione svolgendo un ruolo importante nel mantenimento dell'ecosistema dei territori in cui vive, le foreste tropicali;

la sua resistente muscolatura gli permette di raggiungere velocità elevate, ma anche di rimanere immobile nell'aria sfruttando la portanza anziché la spinta;

sa volare anche all'indietro o completamente capovolto, con il dorso rivolto verso il basso, grazie al modo in cui le sue ali sono attaccate alle spalle;

il movimento con cui batte le ali è così rapido da produrre un sonoro ronzio e, sempre rimanendo in ambito di sonorità, perché ha sviluppato la rara capacità di imparare suoni diversi, non solo quelli che ogni specie ha innati in sé dalla nascita;

la dimensione del suo cuore è in proporzione 5/6 volte più grande di quella del cuore umano e anche il suo cervello rapportato alle dimensioni del corpo, è uno dei più grandi nell'ambito del mondo animale;

è un uccello migratore e ogni anno compie delle trasvolate coprendo distanze fino a 4000 Km, nonostante le sue piccole dimensioni;