Glass Ceiling o Soffitto di Cristallo

21.02.2021

La Treccani lo definisce: “l'insieme di barriere sociali, culturali e psicologiche che si frappone come un ostacolo insormontabile, ma all'apparenza invisibile, al conseguimento della parità dei diritti e alla concreta possibilità di fare carriera nel campo del lavoro per categorie storicamente soggette a discriminazioni”.

Il quinto rapporto sull'occupazione femminile, redatto dall'organizzazione fondata dalla direttrice operativa di Facebook, Sherly Sandberg, evidenzia quanto sia marcata la sottorappresentazione femminile ai vertici della scala gerarchica. La ricerca mette in evidenza che donne e uomini al primo livello di inquadramento sono più o meno in parità , infatti la percentuale femminile sul totale dei dipendenti è pari al 48%. Ma, già nel primo passaggio del percorso di leadership, la quota femminile si riduce di ben dieci punti percentuali, diventando il 38%. E lungo il percorso si  continuano a perdere quote rosa fino a toccare il minimo del 21% nelle posizioni di vertice, contro il 79% della componente maschile.

Questi dati trovano conferma anche in una ricerca pubblicata nel 2014 dalla Harvard Business Review.  I risultati evidenziano che le differenze di genere emergono nettamente nelle risposte sulle aspettative di condivisione del lavoro familiare, e su quale dei coniugi debba anteporre il benessere della famiglia alla propria carriera.

In particolare la maggior parte degli uomini si aspetta che sia la compagna a farsi carico delle responsabilità familiari, e se lo aspetta anche la metà delle donne. L'altra metà femminile si aspetta di condividere questa responsabilità alla pari col marito ma la ricerca evidenzia che le aspettative di quest'ultima parte femminile non si realizzano, perché dopo il matrimonio più di due donne su tre finiscono per svolgere personalmente la maggior parte del lavoro familiare.

Alla base, ancora una volta, ci sono stereotipi e pregiudizi, che riguardano sia il modo in cui le donne si percepiscono dal punto di vista delle loro capacità lavorative e sia dal fatto che, spesso, chi seleziona giudica le competenze sulla base del genere anzichè su criteri oggettivi.

Non è raro per una donna ad un colloquio di selezione sentirsi chiedere se è fidanzata, sposata o se intende avere figli e l'asimmetria di genere nel mondo del lavoro è solo la punta dell'iceberg di un fenomeno molto complesso, alla cui radice c'è un certo tipo di cultura. Cambiarla è possibile, molto è stato fatto ma moltissimo è ancora da fare: serve l'impegno di tutti, donne e uomini per raggiungere una parità effettiva,  sia in ambito lavorativo che fuori.

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